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PERIEGHESIS. VIAGGIO NELLA STORIA DEL PAESAGGIO AGRARIO DEL TARANTINO

IL PROGETTO PERIEGHESIS

PAROLE CHIAVE: Immagini, rural landscape history, economia dell'incolto, Alto Medioevo, insediamenti, tardoantico, transumanza,Villa rustica,castelli, feudalesimo, villaggi, casali, chiese ruspestri, chiese, paesaggio,storia,Taranto,Civiltà Rupestre,Edilizia Rurale, longobardi, bizantini

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Perché

Scopo del progetto Perieghesis è di fornire spunti di riflessione per comprendere le forme del paesaggio agrario del territorio storico della città di Taranto.E' nostra convinzione, infatti, che la salvezza dei segni del passato non possa avvenire se non tramite la riacquisizione di senso e significato,resi ormai poco riconoscibili da una società che nella sua transizione alla modernità industriale (e post-industriale) ha mutato la propria percezione della realtà. Ricreando connessioni empatiche fra gli abitatori ed il proprio territorio, si restituisce questo alla sua dimensione privilegiata di sede della storia di una comunità

La scelta di un territorio

L'ambito proposto è quello del territorio storico della città di Taranto. Oggi questa incarna un eclatante fallimento, quello di un sogno di emancipazione, perseguito con una razionalità che non ha tenuto in nessun conto la sua storia pregressa: dall'illusione di superare d'incanto un gap plurisecolare, interposto dalla Storia fra il Mezzogiorno ed il mondo compiutamente sviluppato, si è risvegliata oggi in una amara realtà, dovendo ricostruirsi un futuro credibile.Il nostro viaggio vuole, quindi essere un'occasione per riflettere sul passato, capire la natura più intima di una cultura, valorizzare originali forme estetiche, sviluppatesi in contesti peculiari con finalità altrettanto peculiari. Conoscere il passato, le sue originalità può (deve) servire a definire una prospettiva mediterranea alla più dilacerante delle sfide proposte dalla odierna modernità: sopravvivere, ma, soprattutto, vivere da protagonisti nella globalizzazione.

Una nuova Mente

L'ansia di occasioni di sviluppo ha oggigiorno posto in secondo ordine il dibattito sulla conservazione dei beni ambientali. La politica conservazionista, laddove la si è perseguita in maniera radicale, ha spesso generato soluzioni non generalmente condivise, causa di frizioni e (talvolta) di danni sociali, se non ambientali stessi, ancora maggiori. Oggi si parla di sviluppo sostenibile, ma troppo spesso questa parola appare come un guscio vuoto. Per essere realmente efficace tale indirizzo non può prescindere dal riconoscimento del valore più intimo degli elementi del paesaggio, per coglierne limiti intrinseci e vocazioni coerenti con la sua storia. Registriamo, tuttavia, come uno dei più infausti tributi che la nostra società paga alla Modernità è proprio nel progressivo azzeramento di quel grande patrimonio di conoscenze impresso nelle strutture del paesaggio costruito dall'Uomo nell'arco della sua plurimillenaria Storia. E' quindi in questo senso che il nostro lavoro vuole contribuire a ricostruire una nuova Mente,cioè una struttura logica ed emotiva che connetta strutture fisiche e idee,natura e cultura,che riconcili, in definitiva,l'Uomo con la sua Storia.Conferendo un significato ad emergenze monumentali ed a modi di organizzazione quantunque obsoleti, intendiamo opporci a tale deriva agnostica:la perdita di valore storico del territorio è il prologo, la premessa necessaria, dell'oblio e della perdita fisica dei suoi elementi caratterizzanti.

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