PAROLE CHIAVE: immagini, rural landscape history, storia del paesaggio agrario, Taranto, Puglia, Italia meridionale, associazione culturale, gravine

IL PICCOLO TOUR DELLA TERRA DELLE GRAVINE

2-3 OTTOBRE 2010: NELLA TERRA DOVE L'OLIVO SPOSA LA QUERCIA

A passeggio nelle campagne fra Grottaglie, Villa Castelli e Ceglie Messapica

Per l'ultimo fine-settimana di settembre abbiamo messo a punto una passeggiata in due distinti episodi nella splendida campagna premurgiana che si stende fra Grottaglie, Ceglie e Villa Castelli.

Visiteremo splendide e prestigiose masserie, chiese medievali, grotte carsiche; transiteremo per tratturi e strade secondarie affiancati da uliveti secolari e da vigneti dalle uve mature, circondati dal profumo dei mosti e della seconda primavera che le precoci piogge autunnali hanno innescato. Il programma è il seguente:

Prima tappa : da Grottaglie a Ceglie (26 km)

partenza da Grottaglie ore 8, transito per il sito archeologico di Pezza Petrosa (Villa Castelli), Tratturo Martinese sino a Masseria Antoglia, quindi a Nord transitando fra oliveti e masserie plurisecolari, sino a superare la provinciale Ceglie Francavilla Fontana, giungendo poi alla Madonna della Grotta, bellissimo sito (chiesa medievale insistente su grotta carsica) con estemporanea appendice speleologica (munirsi di frontali e caschi!).

Pernottamento a Ceglie presso l'albero Frammenti d'Itria, ai seguenti costi (per solo dormire!): camera singola 30 euro, camera doppia o matrimoniale 50 euro. Per la cena concorderemo, nello stesso locale, i costi una volta definite le adesioni.

Seconda tappa : da Ceglie a Grottaglie (soli 23.5 Km!)

Partenza da Ceglie in direzione della Selva, al confine con Martina Franca, transitando fra gli ultimi frammenti della querceta e le splendide masserie della Murgia. Si discende verso la Foresta, ormai in territorio di Grottaglie. Transiteremo per la lama di Buccito, che ci ha stregato nel corso dell'ultimo Grand Tour, ed il bosco di Frantella, sino a tornare a Grottaglie nel tardo pomeriggio.

29-30 SETTEMBRE 2012: ALLA RICERCA DELL'ARA PERDUTA

Lo splendido scenario primo-autunnale della Murgia dei trulli

Come sempre l’es-per-ienza-viaggio che proponiamo ha una duplice valenza. La prima, e più immediata, è naturalmente quella prettamente paesaggisti...ca ed avrà la sua struttura-che-connette nel tracciato segnato da una antica linea segnata dall’Acquedotto Pugliese attraverso le ridenti contrade dislocate lungo i confini dei territori di Grottaglie, Villa Castelli, Ceglie, Martina Franca, Ostuni, Cisternino e Locorotondo.

Accanto a questa abbiamo delineato anche un parallelo cammino ideale, a cavallo fra antropologia e folklore. Il percorso individuato coincide infatti con i luoghi che hanno assistito alle vicende di uno dei personaggi che maggiormente ha ispirato ed in parte ispira ancora i persistenti residui di sentimento pagano di cui resta imbevuta la cultura popolare di questa meravigliosa terra: LA PUTTANELLA MARTIRE.

L’infelice appellativo è quello restituitoci dai vincitori, come sempre irriguardosi nei confronti degli sconfitti e che hanno provveduto, con solerzia degna di ben altro intento, a cancellare ogni traccia del passaggio terreno di questa nobile creatura; a dispetto del nome, invece, la più sincera memoria degli abitanti delle contrade della Murgia ricorda questa come una fanciulla dotata di rara generosità, che sacrificò tutta se stessa per la felicità ed il benessere delle popolazioni rurali, fra le quali visse e condusse il suo instancabile apostolato.

AltarePuttanella (7K)

Come noto la troppa dedizione genera spesso reazioni avverse, e dalla invidia la fanciulla è stata molto probabilmente annientata, si dice nel corso di un risoluto colpo di mano perpetrato dai soliti benpensanti. Della Puttanella martire non resta che il ricordo, del quale restiamo debitori nei riguardi della nostra Teresa, che da tempo ne ha sposato la nobile causa della riabilitazione: non ne abbiamo una descrizione univoca, non conosciamo neppure il nome di battesimo, quando e dove nacque, dove sia stata sepolta: una spessa coltre di silenzio avvolge la vicenda terrena della Puttanella.

Unica (probabile) traccia materiale è un cumulo di pietre a mo’ di altare che la tradizione popolare indicava come il luogo della sepoltura della poveretta e che ci è stata restituita da una sbiadita foto messa in reta nei giorni scorsi dalla provvida Teresa, ma di cui resta ignota la localizzazione precisa.

Il nostro viaggio ideale è volto quindi a restituire la dignità negata a questa vittima del perbenismo più bieco; lo faremo ricostruendo il percorso terreno della nostra eroina-martire della libertà partendo dalla viva voce dei pochi depositari della memoria locale sopravvissuti. E chissà che non ci riesca di rintracciare l’altare di pietre sopra pietre eretto a sua memoria , onde la seconda edizione del Piccolo Tour sarà un viaggio ALLA RICERCA DELL’ARA PERDUTA.

Il viaggio si svolge in due frazioni. La prima prende le mosse sabato mattina intorno alle ore 8 dal territorio di Grottaglie, nei pressi della masseria Manampola. Seguendo sempre il tracciato dell’acquedotto si attraversano i territori di Villa Castelli, Ceglie e Cisternino sino a giungere, dopo 24 chilometri, in contrada Sisto.

La seconda frazione del viaggio, di soli 15 chilometri, lascia temporaneamente il tracciato dell’acquedotto per correre attraverso le suggestive contrade della Valle d’Itria: Figazzano, Montetessa, Trito, Mancini e Lamie Affascinate. Ripreso il tracciato dell’acquedotto, si corre lungo il tratto forse più suggestivo, con ampia veduta sul Canale di Pirro.

Il termine della seconda edizione del Piccolo Tour simboleggia la riconciliazione con quel malinteso perbenismo che ha armato la mano omicida: sarà infatti il sagrato della splendida chiesa medievale di San Marco.

28-29 SETTEMBRE 2013: IL DUPLICE VOLTO DELLA MURGIA

La terza edizione del Piccolo Tour è dedicato ancora alla Murgia. L'edizione del 2012 ha avuto come protagonista del cammino una strada data, di moderna concezione quale la via dell'Acquedotto Pugliese, di cui abbiamo apprezzato il suo armonico inserimento all'interno di uno sfondo paesaggistico pur sensibile quale la Murgia e la Valle d'Itria.

Protagonista dell'edizione 2013 del Piccolo Tour sarà invece il paesaggio nel suo complesso e per godere di tutte le varie fisionomie disegnate dalle vicende della Storia daremo vita ad un itinerario che sarà allora tutto nostro e che probabilmente nessuno mai più seguirà: creeremo noi la Strada, riconnettendo in un percorso coerente strutture desuete come vecchi tratturi naturalizzati e tracce appena impresse sul terreno con percorsi antichi in vario stadio di modernizzazione, strade bianche e provinciali.

Si parte sabato mattina dalla contrada Spezzatarallo a Nord di Grottaglie per subito addentrarci nella campagna pietrosa che si stende al confine fra Martina e Villa Castelli, con i relitti di minuscoli poderi contadini abbarbicati su costoni calcarei testimoni della effimera floridezza vissuta a cavallo fra Ottocento e Novecento. Ci inoltreremo quindi nella Selva, l'antico feudo della Mensa Arcivescovile tarantina, che resta dominio incontrastato delle masserie, di foraggere e di boschi. Superata la provinciale che da Martina conduce a Ceglie penetreremo nella Murgia florida, la campagna rururbanizzata dell'incipiente Valle d'Itria. Il primo giorno di cammino si concluderà, dopo 22 Km, nella contrada di Sisto, ove saremo ospitati all'interno della struttura dell'associazione Cultura in Valle.

Il percorso del secondo giorno sarà un anello che ci condurrà all'interno delle suggestioni d'una Valle d'Itria intensamente vissuta. Partendo da Sisto attraverseremo quindi le contrade di Locorotondo (Tagaro, Trito, Paparello, Marinello) e di Cisternino (Abate Mauro, Femminamorta e Varasciulo) per giungere in prossimità di Monte Castel Pagano e quindi chiudere il cerchio dopo 20 Km di cammino circa.

27-28 SETTEMBRE 2014: DA UNA SCARPATA ALL'ALTRA (DELLA MURGIA)

La quarta edizione del Piccolo Tour della Terra delle Gravine (ed oltre) corre ancora una volta lungo le strade, i sentieri ed i tratturi della Murgia. Il percorso consta di due frazioni per complessivi 45 Km circa, tanti quanti separano il margine jonico da quello adriatico della Murgia di Sud-Est.

La prima frazione di viaggio parte dalla Riserva Naturale delle Pianelle intorno alle ore 8 e terminerà a Locorotondo; la seconda è un percorso ad anello che spazierà fra il Locus Rotundus ed il ciglio dei Monti al confine con il territorio di Cisternino, attraversando il meraviglioso mondo delle contrade che caratterizzato questo incantevole ambito territoriale.

26-27 SETTEMBRE 2015: PELLEGRINI A SAN COSIMO

Teatro della quinta edizione del nostro iccolo Tour sarà ancora una volta la Murgia e, data la coincidenza con la festività dei SS Medici Cosma e Damiano abbiamo pensato di dar vita ad un nostro pellegrinaggio al santuario di Alberobello, già meta finale di spostamento di numerosissimi fedeli proprio in coincidenza di quella data.

Il Piccolo Tour 2015 parte sabato 26 settembra alle ore 8 da Martina Franca, nel parcheggio dinnanzi al convento dei frati francescani; dopo 20 Km circa percorsi fra strade, tratturi e sentieri giungeremo ad Alberobello in serata, ove siamo ospitati presso la Casa-Albergo Sant'Antonio. Il mattino seguente prenderemo la strada del ritorno percorrendo un diverso percorso, delle medesime caratteristiche dell'andata, compresa la lunghezza da percorrere

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1-2 OTTOBRE 2016: La Murgia di Settentrione

L’itinerario previsto per la sesta edizione è di particolare interesse in quanto si svolgerà nelle campagne fra Cisternino e Montalbano, una delle tante contrade disseminate nel versante settentrionale della Murgia, autentica anomalia in un panorama insediativo (quello pugliese) di regola privo di centri rurali stabilmente abitati nelle campagne.

Si partirà quindi sabato mattina intorno alle ore 9 da Cisternino per fare subito visita al bel santuario della Madonna di Ibernia; proseguiremo quindi lungo tratturi e sentieri in una campagna intensamente coltivata costellata da trulli, palmenti e masserie sino a raggiungere la scarpata murgiana, autentico balcone sulla fertile plaga fasanese e (tersità del cielo permettendo) sul Mare Adriatico. Percorrendo uno dei comodi percorsi che attraversano il bosco che l’ammanta raggiungeremo il pieno e quindi, probabilmente già nel primo pomeriggio, la ridente Montalbano, dopo appena 15 Km di cammino. In serata ci recheremo invece a visitare il famoso dolmen di Montalbano.

Domenica 2 ottobre lasceremo Montalbano percorrendo l’antica strada regia (la Strada della posta, o del procaccia); divagheremo quindi per le campagne passando per una delle più belle ed interessanti delle masserie pugliesi, qual è Ottava grande. Rientreremo quindi transitando per un’altra contrada fasanese (Speziale) . Continuando a zigzagare fra le campagne affronteremo nuovamente (in risalita, questa volta) la scarpata murgiana. Transitando per le tante contrade, una volta contadine, che costellano questo angolo di Murgia (Caranna, Montanaro, Abate Mauro, Giaconecchia) faremo finalmente ritorno a Cisternino, dopo poco meno di 20 km di cammino.

IL REPORTAGE

13-14 ottobre 2018: Fra San Marco e Putignano

Si partirà sabato intorno alle ore 9 dalla bella chiesa della contrada di San Marco. Percorreremo quindi alcuni tratti della ciclovia dell'AQP, poi antichi tratturi e sentieri lungo il crinale meridionale che delimita il Canale di Pirro.

Di particolare suggestione sarà un tratto dell'antica strada che da Castellana conduceva a Martina Franca, profondamente incassata in una gravinetta, immersa nel bosco. Percorrendo infine una tranquilla strada comunale entreremo in Putignano.

Il percorso del secondo giorno di cammino è lungo 25 Km, un po' di più degli appena 22 del primo . Attraverseremo alcuni tratti incantevoli delle campagne di Putignano, Noci ed Alberobello percorrendo ancora antichi tratturi e strade bianche fra trulli isolati ed aggregati nelle caratteristiche contrade di questo angolo di Murgia e fra le tante masserie dalle tipiche volte a cummerse.

Transiteremo fra l'altro anche accanto all'abbazia di Barsento e rasenteremo la periferia di Alberobello, sino a far ritorno a San Marco.

IL RESOCONTO:

Si è conclusa, come sempre (o quasi) con svizzera puntualità, alle 17.15 di domenica 14 ottobre la nuova edizione del Piccolo Tour della Terra delle Gravine. Sotto una pioggerella che, più che recar disturbo alle sovraffaticate membra dei camminatori, ha solo aggiunto un ultimo sapore a quel gustoso piatto per i sensi che è l’autunno. Quello delle nostre parti, per lo meno, fatto della nebbiolina mattutina che involge con esilissime ghirlande di perline d’acqua, scintillanti ai primi timidi raggi di sole, i fiori e le piante ai bordi della strada, il sole di mezzodì ancora caldo che rimpolpa l’evanescente già abbronzatura estiva (che poi, per chi scrive almeno, è quella spalmata dal rovente passato Grand Tour), il cielo grigio ed i nuvoloni che s ‘arruffano nel pomeriggio in cielo sino a tener fede alla loro promessa di pioggia, il torpore melanconico d’una campagna sì stanca per la fatica d’aver portato a maturazione i frutti dell’estate, ma che non s’arrende ancora al sonno invernale. E s’offre addirittura con un ultimo sussulto di fecondità, dispensando le ultime sue pietanze: kaki, noci, mele… persino un ultimo fico.

Insomma c’era proprio tutto, dell’autunno mediterraneo, offerto in dono ai camminatori del Piccolo Tour. Volete sapere quanto abbiamo visto, incontrato, vissuto? Allora… naturalmente il paesaggio: quello, a tratti aspro e indomito, a tratti invece addomesticato, della Murgia dei trulli, capace di nutrire sempre inedite suggestioni, specie se letto, come facciamo noi, camminando seguendo le anse del suo intestino, fatto di strade polverose, di tratturi rettilinei e serpiginosi ovvero di incerti sentieri, i soli in grado ormai di raccontarne l’anima sua più intima, quella che rimarrà sempre celata, impenetrabile, agli sguardi fugaci dei turisti. Poi una famigliola di asinelli che al nostro passaggio è accorsa verso di noi implorando, adagiando i lunghi musi sul muretto a secco, una nostra carezza. Insaziabili, specie se ricompensati dalle noci testé raccolte lungo la strada. Poi un’edilizia rurale diffusa, fatta di trulli e di lamie, che, condannata dalla sua perifericità all’abbandono nei decenni passati, appare sempre più oggetto di rivalutazione. Una ricchezza non delocalizzabile, non contrattabile, unica. Poi ancora un gattino, salvato dai rami più alti di un albero dal quale non sapeva discendere ed accompagnato verso un futuro più tranquillo, in compagnia di amorevoli nuovi padroni e di un’altra micetta. Ed una strada antica bellissima che corre incassata in uno stretto canale, immersa in un verde che la cinge a tratti come in una galleria, quella medesima della quale, sin dal momento che l’intravidi, nel corso di un Grand Tour dall’alto di uno dei ponti della ciclovia dell’AQP, subito m’innamorai, da allora non desiderando altro che trovare occasione di percorrerla. Ed è stato un piacere immenso. E poi ancora… tanto altro che rende sempre conveniente prender parte ad un Piccolo Tour.

Ma non c’è stata solo la campagna, lungo il cammino. C’è stata anche la città che ci ha ospitato, Putignano. Un bellissimo centro storico che, al pari di altri consimili, dopo lo spopolamento vive una nuova stagione di rivitalizzazione anche grazie alla creazione di una diffusa ospitalità che, ci dicono gli operatori, vive per quasi tutto l’anno. Un centro storico che colora le bellezze esteriori di sfumature struggenti se percorso in compagnia dei nostri amorevoli amici putignanesi che correndo da bambini fra qui vicoli, guardando da quelle finestre la gente che passa, vi hanno vissuto la loro infanzia. Incontrandosi e scambiandosi sguardi pima d’affetto, poi d’amore, sin dalla rispettiva infanzia. Un’evocazione-rievocazione che ha generato emozione, anzi tante emozioni, pressoché ad ogni candida chianca con cui quell’abitato è costruito. Che corrobora, se solo vi fosse bisogno, la nostra filosofia: guardare al paesaggio come depositario della storia, nostra individuale e della comunità dentro la quale siamo cresciuti, divenuti persone. Che rivive e si racconta solo se i segni si conservano. Insomma: il paesaggio come teatro… Già per questo i luoghi solo meritori di tutela, non solo per la loro presunta, sempre soggettiva, bellezza.

Fra questi luoghi ho scoperto, con mio grande piacere, intellettuale questa volta, la casa-museo Romanazzi-Carducci, una dimora nobiliare di fine Ottocento-inizi Novecento che sublima quanto appena ricordato. Ho casualmente scoperto, fra l’altro, che è intimamente connessa con la vita di una tarantina d’eccezione, la nobildonna Rachele Carducci Artenisio, andata in moglie agli inizi dell’Ottocento ad un Romanazzi, di ricca famiglia putignanese. Un motivo in più per visitare questa casa, per organizzarvi una nostra visita.

IL REPORTAGE